
Il racconto di una fan, Claudia Bertanza, e il reportage fotografico di Carolina Sabbatini.
Cala il sipario su De André canta De André, dopo un anno e mezzo e 130 concerti (se non ho capito male).
Non poteva esserci, per Cristiano, città migliore di Genova per salutare il suo pubblico, quello che lo segue da sempre e quello che l’ha scoperto solo ora.
Sono emozionato, dice Cristiano… e lo siamo anche noi, che abbiamo passato il pomeriggio a fantasticare sul suo concerto.
Siamo tutti emozionati.
Cristiano, reduce dalla bronchite, non si risparmia comunque e sentirlo è sempre speciale.
Certo, mancano le sue canzoni e si sente, manca Cose che dimentico ed è un vuoto che pesa un po’ sulla serata.
Però c’è la sorpresa di Giugno ’73 con Francesco Baccini.
C’è la voce di Cristiano che trema un po’, c’è il pubblico del Carlo Felice che lo avvolge in un abbraccio fortissimo.
Ci siamo noi che esorcizziamo l’emozione con un po’ di delirio, ma sospiriamo forte su alcune canzoni.
Cristiano che si emoziona, che si commuove e il suo pubblico in piedi, noi sotto il palco, lui che sorride, l’urlo “Cristiano, Cristiano” che si alza, Baccini e De Scalzi (già ospite di Creuza de ma) sul palco per Il pescatore, i musicisti che escono uno per uno, salutando il pubblico.
Cristiano, solo sul palco, che intona La canzone dell’amore perduto e poi le note sfumano con le originali di Faber e c’è soltanto lui che accoglie il saluto del pubblico ormai incontenibile, in un inchino lunghissimo.
Commosso lui, commosse noi.
Poi, il sipario si chiude.
Cristiano canta Fabrizio finisce così: le luci si accendono e l’emozione si legge sul volto di tutti.
Ora aspettiamo Cristiano canta Cristiano, per stringerlo di nuovo in un abbraccio fortissimo.
Il resto, il post concerto, è storia diversa, è storia privata perché rendere con parole scarne l’emozione di un saluto, di un abbraccio, di un grazie non è possibile.
Grazie a te, Cristiano… e a presto.