La storia
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lisetta_carmi.jpg..e poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare... scarabocchiato a mano su uno specchio, poco piu' in là il volto sorridente di Fabrizio ,grande quanto una parete, e la fotografia di una Bocca di rosa di metà anni 60 con la dedica, inattesa, di Lisetta Carmi [vedi scheda]. Si respira aria di casa già nell' ingresso del Teatro De Andrè, aria di casa per chi ama e conosce Fabrizio. Pareti bianche e poi la sala, col blu delle poltroncine e il legno di pavimento e palco (come la vecchia Sala blu del Bocciodromo).
E proprio da qui nasce la storia del De Andrè.
Una piccola sala, 150 posti, ricavata all' interno di una struttura destinata ad altro (Un centro associativo polivalente) e costruita nel 1995, dà il via a questa avventura. E' l' unico luogo di Casalgrande in cui si possa fare cultura al coperto. Si inizia col far musica: lirica, classica, operetta e tanto jazz. E la cosa funziona.
Funziona così bene che alla fine degli anni novanta prende corpo l' idea di creare un centro culturale. Pur tra scetticismo e diffidenze il progetto avanza, trova consensi e, nel 2004, iniziano i lavori. In tempi insolitamente brevi i lavori si concludono e nel dicembre 2006 tutto è pronto.
Un teatro, una biblioteca, una sala espositiva, un' aula per l 'insegnamento dell' italiano ai cittadini stranieri.interno2.jpg
L' inaugurazione l'8 dicembre 2006 con il concerto delle Anime Salve.
Oltre al costruirlo un teatro necessita di vivere. Diventano importanti a questo punto gestione e programmazione.
Tre associazioni culturali di Casalgrande, pur continuando a mantenere autonomia ed attività precedenti, si uniscono e formano una cooperativa che stipula una convenzione col Comune: per tre anni gestirà il teatro facendosi carico dei costi a fronte di un contributo dell' Ente. Contributo che cala ogni anno. Attualmente la Cooperativa Teatro Casalgrande riceve dal Comune circa 7.000 euro, difatto per la comunità un costo irrisorio. Va anche ricordato che gran parte delle attività è svolto col volontariato: il personale di sala, il bar, la promozione ed altro. La Coop ha una sola dipendente.
Altro elemento importante la collaborazione con una ventina di aziende locali che sponsorizzano le attività del teatro.
La programmazione è di qualità e anche questo è determinante per il successo del De Andrè. Ricordiamo quest' anno la presenza, tra gli altri, di Marco Travaglio, Luigi De Filippo, Moni Ovadia, Ugo Pagliai e Paola Gassman.
L' 11 gennaio poi, per ricordare la scomparsa di Fabrizio un grande concerto con la PFM che, per un piccolo centro di provincia è sicuramente spettacolo di prestigio.
Idee innovative, intuizioni giuste, coraggio e buona gestione amministrativa hanno fatto del Teatro De Andrè un esempio di come si possa, anche in provincia, far cultura.
E ci piace che tutto questo porti il nome di Fabrizio.
La storia del De Andrè ci è stata raccontata da Fabrizio Abbati, assessore del Comune di Casalgrande. Qui sotto due brevi stralci del suo racconto.