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![]() Augusto Forin: Aspirina metafisica ![]() Già nel guardare e prendere in mano il disco rimani sorpreso, piacevolmente sorpreso. Le dimensioni, il formato, il materiale sono quelli del vecchio LP. anche se all' interno troviamo il classico CD. La copertina è colorata, piena di oggetti e piccole cose. Le piccole cose che accompagnano una vita: una vecchia Olympus, un giallo Mondadori, i Puffi, matite, un vecchio numero del Corriere dei Piccoli, i modellini di case costruiti dal padre. Sembra di rovistare nei cassetti, negli scaffali di Augusto, ma la sensazione che si ha non è quella di un' intrusione bensì quella di una riscoperta, guidata, di cose anche tue. Il titolo del disco mi aveva quasi spaventato, mi sembrava forzato. Ma appena passo all' ascolto è come tornare a casa. Sonorità acustiche, accenni jazz, morbidi, latini e le canzoni inframmezzate, unite dai "rumori" registrati alla SOMS di Sussisa: bicchieri, chiacchiere, un biliardo.
Si sente, ed è un bel sentire, la mano di Roberto Logli, pianista jazz che ha curato gli arrangiamenti e suonato il pianoforte. Tra gli altri ospiti ricordiamo Max Manfredi, autore e cointerprete de Sbagliare d' autobus, Francesca Rapetti (già nel Quartetto Zelig e ora GnuQuartet), Marco Fadda alle percussioni.
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