Informazioni sull'evento
Data e Ora:
08/08/2018
21:45
Dove:
Piazza Gino Menconi - Marina di Carrara
Indirizzo:
Piazza Gino Menconi
Città:
Carrara
Categoria:
Descrizione evento
A forza di essere Vento omaggio a F.de André
Ensemble Franziska,
Four Steps Choir
Pietro Sinigaglia voce
Gloria Clemente direzione
plus BATEBALENGO
“Lavorare ad un progetto su Fabrizio De André è prima di tutto un onore.
Nessuno come lui è riuscito a raccontare l’uomo con tanta sfrontatezza e con tanto rispetto insieme, senza mai arrogarsi il diritto di doverlo giudicare.
Lo spettacolo è un viaggio, intrapreso via mare, scelta naturale di collegamento tra la nostra città e il cantautore, mare contenitore e veicolo, simbolo per eccellenza del viaggio, luogo di risonanza per ogni voce.
Certamente tutto questo è un pretesto. Un pretesto per raccontare ancora un’altra storia possibile, o forse l’unica percorribile da questa umanità confusa: quella di chi “viaggia in direzione ostinata e contraria….per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità”
A Forza di essere vento è un piccolo incanto che si apre con tenerezza sulle note della splendida Korakhanè e si chiude con un esplosione di accenti sul lungomare di un immaginaria Bahia ( dove squilla di luce la provocante Princesa); si apre con il garbo di un gruppo da camera e si chiude con la follia esplosiva di una batucada di samba che accompagna nel finale una coreografia quasi didascalica, ripercorrendo in un vortice circolare i flashback della vita di Fernandino che, pur essendo un travestito (o forse proprio per questo) è il simbolo perfetto di ogni essere umano. La parola con cui chiudiamo lo spettacolo è “Vivèr”, vivere, una parola chiave per De André che nella sua perfetta laicità le ha dato sempre connotati umani e spirituali altissimi.
A forza di essere vento alterna sul palco il gruppo strumentale Franziska che trasforma un ensemble apparentemente cameristico in una fantasia dinamica di suoni e voci; la ritmica in perfetto stile pop-live; un coro o un quartetto vocale, a seconda degli spazi, che per toni e allegria rompe ogni tradizione, ma che pur sempre incarna l’umanità e diviene filtro inconsapevole del messaggio; una voce solista che ha ascoltato e amato tanto De André e lo canta con grande cura, senza strafare; una direttrice che ha immaginato tutto questo, lo ha progettato e arrangiato per questo grande organico, e che salta senza pudore da una parte all’altra del palco, fino alla fine, fino al “Vivèr”.
E poi c’è lui, De André, c’è anche la sua voce (…), il suo modo di vivere ancora.