Informazioni sull'evento
Data e Ora:
27/11/2019 - 01/12/2019
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Dove:
Teatro Rossetti - Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
Indirizzo:
Largo Giorgio Gaber 1
Città:
Trieste
Categoria:
Descrizione evento
NEL TEMPO DEGLI DEI Il calzolaio di Ulisse – Marco Paolini
Ritorna in scena nella stagione 2019-2020 uno fra gli artisti più amati dal pubblico dello Stabile, Marco Paolini: fine interprete e narratore, geniale e acuto creatore di testi, egli dona al pubblico in ogni suo spettacolo uno speciale quid di pensiero critico che accompagna a lungo gli spettatori… E ciò avverrà in particolare questa volta, in cui il grande artista, accompagnato sul palco da un nutrito cast e diretto da Gabriele Vacis, incontrerà ed affronterà il personaggio di Ulisse.
Monumentale icona della cultura occidentale, come dice Paolini, Ulisse «più lo conosci e più ti porta lontano: e la distanza (celeste e marina) è la condizione essenziale per comprenderlo e cantarlo. Perché di questo si tratta: un canto. Forse il canto. Antico di 3000 anni, passato di bocca in bocca, e di anima in anima: il soul per eccellenza. Perché questa è la storia dell’Occidente, e tutto contiene: dal primo istante, quando tutto cominciò a esistere, a partire proprio da quelle misteriose, ambigue capricciosissime entità che questa storia muovono: gli dèi».
Guerriero ed eroe, aedo, Ulisse, nel racconto di Marco Paolini e Francesco Niccolini, appare invece come un calzolaio viandante, che da dieci anni vaga per il mondo con un inutile remo in spalla, secondo la profezia ricevuta nel X canto dell’Odissea.
Dopo la gara dell’arco e la strage dei pretendenti si è concesso un pianto liberatorio con il figlio Telemaco e una notte d’amore con Penelope, e subito è ripartito, profugo, condannato da un destino già scritto. Gli dèi gli hanno imposto di massacrare i 108 principi achei, che gli hanno invaso la casa, insidiato la moglie, e le 12 ancelle che agli invasori si sono concesse: una strage enorme. Invece di proclamarsi innocente e godere della vendetta protetto da Atena e Zeus, si autoinfligge la più dura delle punizioni per ciò che gli dèi dell’Olimpo considerano invece il maggior sacrificio che un uomo possa loro offrire.
«Con quanti, ma soprattutto con quali dèi ha a che fare un uomo oggi?» riflette Marco Paolini. «Non penso ovviamente alle solide convinzioni di un credente, ma al ragionevole dubbio di chi guardando al tempo in cui vive, pensa con stupore e disincanto alle possibilità di accelerazione proposte alla razza umana. Possibilità di lunga vita, possibilità di potenziamento mentale e fisico, possibilità di resistenza alle malattie… Restare umani sembra uno slogan troppo semplice e riduttivo, troppo nostalgico e rassicurante quando diventare semi-dèi appare un traguardo possibile, almeno per la parte benestante del pianeta. Ulisse per me è qualcuno che di dèi se ne intende e davanti alle sirene dell’immortalità sa trovare le ragioni per resistere».