Quando il vizio diventa virtù: Rosanna Benzi e il suo “Vizio di Vivere”, a vent’anni dalla morte.
“C’è un’altalena, ci sono i bambini e le farfalle; gareggiano a chi vola più in alto, e solo uno, tra quei sogni librati in aria, avrà il filo corto di un tramonto invernale: è il passo di Rosanna, costretta in una scatola d’acciaio a 14 anni, eppure rimasta libera fino alla morte”.
Potrebbe essere questa la scena iniziale dello spettacolo dedicato a Rosanna Benzi – la donna che ha vissuto per trent’anni in un polmone d’acciaio – e previsto sulle scene per il prossimo dicembre.
A vent’anni dalla scomparsa di Rosanna, infatti, l’Associazione “Gli Altri” – che lei stessa aveva fondato per difendere i diritti dei più deboli – ha organizzato una serie di iniziative volte non solo a commemorare l’anniversario, che ricorre il 4 febbraio, ma soprattutto a mantenere vivi l’esempio e l’impegno di una donna che non si è mai arresa: dalla ristampa del suo libro autobiografico “Il Vizio di Vivere” alla partecipazione a programmi televisivi, dall’organizzazione di alcuni incontri con gli studenti liguri ad una riduzione teatrale del testo.