Laiv al Materia Off è il primo CD di Marco Sforza. Mi chiedevo il perchè di questa scelta, esordire con una registrazione dal vivo non è scelta comune, ed è bastato l’ ascolto di pochi brani per capirlo.
Il rapporto tra Marco ed il pubblico è stretto, non solo canzoni, ma dialogo continuo. Parole e “quasi teatro”. E alla fine dell’ ascolto mi è venuto spontaneo pensare: “peccato non esserci stati”.
E’ uno dei punti di forza del disco ma anche la sua debolezza. Si ha talvolta l’ impressione di essersi persi qualcosa: una parola, un sorriso, un gesto, che senti importanti per godere appieno della musica.
Non credo sia stato facile il lavoro di post produzione, cosa lasciare e cosa tagliare. Quel chè è piacevole e divertente in un concerto può diventare disturbo in un CD. L’ aria che si respira in tutto il disco è aria di casa, di incontro tra amici: chiacchiere, risate e un bicchiere di vino o di nocino.
Ironia e malinconia vanno a braccetto in Marco Sforza.
E se l’ ironia prende il sopravvento ne “Il musicista” (“Il musicista quando parla si veste di modestia. Lui è un grande artsita tendenzialmente solitario e pessimista“), la malinconia spunta fuori nella dolce “46 di scarpe” (Teneramente ti vengo appresso, solo adesso ti sento addosso. So che non è lo stesso se non sei seduta li). Divertente e partecipata “Il verme”, una sorta di tormentone in stile Branduardi, come dice lo stesso Marco nella presentazione.
Due canzoni spiccano tra tutte, “L’ indifferenza”, musicalmente delicata ma dai contenuti forti e “La generalista” che con leggerezza passa in rassegna le tante contraddizioni dei nostri giorni. Entrambi i brani sono impreziositi dal clarinetto di Matteo Pacifico.
Ma va sottolineata la bravura di tutto il Trio Separè, oltre a Pacifico, il violino di Mattia De Medici e le percussioni di Fabio Volpini. Grande affiatamento che fa intendere frequentazioni non soltanto musicali, l’ impressione è che sia frutto più di amicizia e convivialità che non di sala prove.
Un bel disco, canzoni “che dicono” e lo fanno senza pesantezza e senza retorica.
L’ augurio è che si possa ascoltare Marco Sforza in un prossimo lavoro più pensato e meno spontaneo, un CD in studio: le doti ci sono tutte perchè sia possibile.
Un ottimo esordio.
2009 – “Laiv” al Materia Off
- Piccola Martina
- La generalista
- L’ indifferenza
- Il capostazione
- I conti correnti
- Fermare il tempo
- Mi dai un la…
- Questa povera neve
- Jingle beels
- Il musicista
- Il verme
- Un discorso serio
- 46 di scarpe
Marco Sforza: voce, chitarra e pianoforte
con Il Trio Separè:
- Fabio Volpini: Percussioni e cajon
- Mattia “il conte” De Medici: Violino
- Matteo Pacifico: Clarinetto e flauto dolce
Testi e musiche: Marco Sforza
Arrangiamenti: Trio Separè e Marco Sforza
Registrato dal vivo presso Materia Off, Parma
(dicembre 2008)
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