Storico d’ arte, Franco Boggero esordisce con questo CD a 56 anni. E finisce subito al Premio Tenco.
Gesti e cose quotidiane che diventano favole, talvolta quasi surreali. Tutto è piccolo. Sfumature.
Un taglio di capelli, sfumature appunto, un appartamento nel centro storico, il mercato, un bimbo che cade, la facciata di un edificio, il bancomat. Di questo ci canta Franco Boggero.
I brani di Franco Boggero partono dalla descrizione della realtà per poi giungere ad un punto di stasi in cui si aprono malinconie e piccole depressioni personali, riflessioni interiori sulla vita e l’esistenza. L’adesione a situazioni quotidiane coinvolge il linguaggio, che, anche quando non è un effettivo discorso diretto, risulta colloquiale perfino nella marcata cadenza genovese. Gli spunti sono ritratti e bozzetti, tra la periferia e la calma lentezza di un mondo inattuale. (M. Angiolani)
Un taglio di capelli, sfumature appunto, un appartamento nel centro storico, il mercato, un bimbo che cade, la facciata di un edificio, il bancomat. Di questo ci canta Franco Boggero.
I brani di Franco Boggero partono dalla descrizione della realtà per poi giungere ad un punto di stasi in cui si aprono malinconie e piccole depressioni personali, riflessioni interiori sulla vita e l’esistenza. L’adesione a situazioni quotidiane coinvolge il linguaggio, che, anche quando non è un effettivo discorso diretto, risulta colloquiale perfino nella marcata cadenza genovese. Gli spunti sono ritratti e bozzetti, tra la periferia e la calma lentezza di un mondo inattuale. (M. Angiolani)
E la musica? Jazz leggero, raffinato, grazie anche ai musicisti che lo seguono e collaborano col lui: Marco Spiccio, Federico Bagnasco e Daviano Rotella.
Si sente l’ influenza stilistica di Paolo e Giorgio Conte, soprattutto quest’ ultimo.
“Con quella faccia un po’ così”, quella voce, la cadenza, i modi di dire, Franco Boggero odora di Genova. Genova schiva e sottotraccia.
“Poi ti ritrovi con un pacchetto, prosciutto cotto, e te lo mangi lì nella carta, come i gatti” (u mangia da gatti) canta Boggero, raccontando L’ appartamento.
“Mi pare che gli dicano Guajaba” (“gli dicono” a Genova viene usato per “lo chiamano”) in Non ti vedo, non ti credo.
Tra le canzoni presenti segnalo Asfalto (l’ asfalto che aspetta l’ estate per fumare), Non farmi dire di più (fare come se ogni volta tra noi…hai già capito così) e Se qualche volta la dolcezza ci preoccupa (grande lusso capire: volete camomilla o karkadè).
Per ultima una curiosità. Il gregario, ghost track del CD, è stata scritta da Giacomo Lantrua, autore di tutti i brani della D’S Band che accompagna Boggero nell’ esecuzione.
Il gruppo è noto agli appassionati di De Andrè per un disco di cover inciso nel 2001, quando ancora non era di moda, D’S Band interpreta De Andrè (vedi scheda)
Si sente l’ influenza stilistica di Paolo e Giorgio Conte, soprattutto quest’ ultimo.
“Con quella faccia un po’ così”, quella voce, la cadenza, i modi di dire, Franco Boggero odora di Genova. Genova schiva e sottotraccia.
“Poi ti ritrovi con un pacchetto, prosciutto cotto, e te lo mangi lì nella carta, come i gatti” (u mangia da gatti) canta Boggero, raccontando L’ appartamento.
“Mi pare che gli dicano Guajaba” (“gli dicono” a Genova viene usato per “lo chiamano”) in Non ti vedo, non ti credo.
Tra le canzoni presenti segnalo Asfalto (l’ asfalto che aspetta l’ estate per fumare), Non farmi dire di più (fare come se ogni volta tra noi…hai già capito così) e Se qualche volta la dolcezza ci preoccupa (grande lusso capire: volete camomilla o karkadè).
Per ultima una curiosità. Il gregario, ghost track del CD, è stata scritta da Giacomo Lantrua, autore di tutti i brani della D’S Band che accompagna Boggero nell’ esecuzione.
Il gruppo è noto agli appassionati di De Andrè per un disco di cover inciso nel 2001, quando ancora non era di moda, D’S Band interpreta De Andrè (vedi scheda)
2009 – Lo so che non c’ entra niente
Folkest Dischi
Folkest Dischi
- Non farmi dire di più
- Malpaese
- Non ti vedo, non ti credo
- Se qualche volta la dolcezza ci preoccupa
- Lo so che non c’ entra niente
- L’ ha fatto cadere
- Sfumature
- L’ appartamento
- Asfalto
- Bonhomme
- Mario
- L’ aria che butta il treno
- Linea d’ ombra
- Chimica
- Il gregario (ghost track)
Franco Boggero: voce, kazoo
con:
con:
- Marco Spiccio: pianoforte digitale, voce
- Federico Bagnasco: contrabbasso, voce
- Daviano Rotella: batteria
Prodotto da Bruno Cimenti e Nives Agostinis
Registrato Live presso il Teatro del Ponente (Genova Voltri)
il 24 agosto 2008